Ragazzi siamo tornati!

Da oggi potete riprendere la lettura del blog perché ci sono aggiornamenti.








Fatti un viaggio con noi!!!

Eravamo ancora tutti euforici dopo il giro in Marocco quando Renato col suo fare sornione dichiara: " mi piacerebbe andare a Pekino, chi verrebbe con me? ". Sguardi interrogativi tra noi otto e Franco risponde " IO vengo! "

Angelo, Franco, Luigi, Marco, Renato


sabato 22 maggio 2010


22 maggio, villaggio verso Sary Tas
Ci si sveglia presto come si usa da queste parti, la signora ci prepara la colazione con the pane e alcuni biscotti, poi scarichiamo la moto dal camioncino, smontiamo il regolatore e la batteria, la prova con il tester conferma che il problema è proprio il regolatore cimito mentre l'acqua della batteria per questo motivo si prosciugata, probabilmente il fango e l'acqua hanno fatto il danno.
Sono quasi le dieci e Renato decide inseme al meccanico di tornare a Osh per cercare un'altra batteria nuova. Io resto faccio un po' di conoscenza con il resto della famiglia, sopratutto con il figlio minore di tredici anni Adlet che mi invita a fare un giro a cavallo nei dintorni. Lui parte con la bici ed io in groppa, poi molla la bici e sale dietro di me saliamo una collinetta, la giornata è soleggiata e si presenta piacevole, in cima si gode del paesaggio tra le montagne imbiancate. A pranzo con la moglie e il figlio degustiamo un piatto di pomodori e cetrioli sconditi, pane, qualche fetta di insaccati ed il solito the. Nel frattempo il tempo peggiora ed Adlet mi invita ad andare a pesca, acchiappa una sgangherata canna e ci avviamo al fiume, camminando noto che non ha niente come esca e gli chiedo cosa pensa di mettere all'amo, mi fa capire di aspettare. Arrivati al fiume raccoglie un sasso dall'acqua fruga dentro dei buchetti e tira fuori un paio di larve e le infilza nell'amo. Stiamo un paio di ore tra freddo e pioggia e non si prende niente, delusi e fradici torniamo a casa. Siamo intorno ai 2600mt di altitudine e la casa viene riscaldata con un stufetta/cucina che viene accesa solo per fare da mangiare e per me che non sono abituato fa un freddo becco, mentre loro non sembrano patire. Si dorme sul pavimento con una sorta trapunta sotto e una sopra, il bagno fuori attaccato alla stalla delle capre è un buco puzzolente nella terra, nell'aria si sente odore di ammoniaca misto a escrementi, lavarsi è quasi impossibile ed anche noi incominciamo a odorare di capra. Alle otto di sera ritorna la spedizione esausta, tra andare e ritornare si sono fatti 300km di sterrato, ma con la batteria nuova. Mangiamo un piatto di risotto, qualche parola gesticolando per fare passare il tempo e ci ritiriamo nella nostra fredda stanza.

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