Ragazzi siamo tornati!

Da oggi potete riprendere la lettura del blog perché ci sono aggiornamenti.








Fatti un viaggio con noi!!!

Eravamo ancora tutti euforici dopo il giro in Marocco quando Renato col suo fare sornione dichiara: " mi piacerebbe andare a Pekino, chi verrebbe con me? ". Sguardi interrogativi tra noi otto e Franco risponde " IO vengo! "

Angelo, Franco, Luigi, Marco, Renato


venerdì 21 maggio 2010


21 maggio Osh quasi SaryTash
Colazione in clinica a base di ciotola di riso e latte ciai con burro e zucchero poi salutiamo infermiere, dottoresse e pazienti. Incominciamo percorrendo una strada sterrata, che sarebbe divertente se fossimo con le moto scariche attraversiamo alcune collinette con bei paesaggi, alla fine raggiungiamo la strada principale, per deviare verso la via che ci porta in Kirgikistan. Questa volta la dogana Uzbeka si prolunga con le procedure, anche perché in ingresso avevamo dichiarato una certa somma ed ora la disponibilità è maggiore, i doganieri non riuscivano a capire che nei giorni precedenti avevamo fatto diversi prelievi con la carta di credito. Nel frattempo un doganiere più curioso e sicuramente cafone come nessuno incomincia a pacioccare le moto ci sale sopra le avvia e alla fine fa cadere la mia senza una scusa, anzi ridendo. Comunque alla fine i doganieri stanchi di controllare e ricontrollare i resoconti bancari ci danno il consenso al transito. La frontiera Kirghisa dopo una registrazione veloce dei passaporti e saluti cordiali passiamo spediti. Si prende la via delle montagne in una strada asfaltata e curve ampie ed in poco tempo arriviamo ad un passo sui 2800 m, la temperatura è fresca e piacevole. Verso la fine della discesa incomincia a piovere ci fermiamo in un paese dove c'è il bivio per SaryTash, beviamo un caffè dei loro e si riparte, la strada incomincia a salire e si trasforma nel solito sterrato tutte buche e ci aspettano ancora centosessanta km di saltellamenti però tra monti e gole piacevoli. Dopo un centinaio di km Renato m avverte che probabilmente il generatore ha ceduto e la batteria si sta scaricando io gli dico di proseguire che poi vedremo il da farsi sperando di arrivare alla meta, ma dopo mezz'ora non lo vedo negli specchietti e torno indietro. Lo raggiungo e lo vedo fermo con la moto che non da segni di vita. Visto che non siamo lontani mi dirigo alla cittadina per chiedere soccorso ma dopo pochi km vedo un paesino e lì mi dirigo per cercare un meccanico, incredibile lo trovo e lo convinco ad andare a recuperare moto e Renato con il suo camioncino per riportarlo nella sua “officina”. Partiamo sotto la pioggia e quando arriviamo lui era già lì che acceso un fuocherello presso una casupola abbandonata. Carichiamo la moto e facciamo ritorno al paese, arrivati lasciamo la moto sul camioncino, entriamo in casa e la moglie gentilissima ci offre un pasto caldo e da dormire.

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