Ragazzi siamo tornati!

Da oggi potete riprendere la lettura del blog perché ci sono aggiornamenti.








Fatti un viaggio con noi!!!

Eravamo ancora tutti euforici dopo il giro in Marocco quando Renato col suo fare sornione dichiara: " mi piacerebbe andare a Pekino, chi verrebbe con me? ". Sguardi interrogativi tra noi otto e Franco risponde " IO vengo! "

Angelo, Franco, Luigi, Marco, Renato


venerdì 30 aprile 2010


29 aprile
Ci svegliamo che nevica! Chiediamo informazioni per il tempo e la strada che dovremmo fare per andare Posof paese vicino al confine con la georgia, ci dicono che continuerà a nevicare e le montagne sono alte otre 3000mt sconsigliandoci vivamente di andare in giornata. Subito decidiamo di restare ancora una notte ma verso le nove il tempo migliora, pensiamo che probabilmente volevano farci fare ancora una notte il albergo, così partiamo. Le strade in questa parte della turchia sono veramente brutte, con tratti rotti e non asfaltati così quando piove e con il passaggio di camion stracarichi di ogni cosa si formano delle rotaie fangose ed è questa la ragione che Marco è scivolato e caduto per fortuna senza danni fisici ma rompendo il vetro del faro.
Dopo un primo momento di sconforto ripartiamo più infreddoliti che mai. Più andiamo avanti più saliamo di altitudine arrivando come previsto a quota 2600 con temperatura intorno ai -3° ma come se non bastasse anche con nuvole basse, ci mancavano solo i lupi. E dopo un centinaio di km incominciamo a scendere e al primo distributore ci fermiamo, un curdo (non turco così afferma di essere) con cui facciamo amicizia ci offre un tè e una merendina, ora va un po' meglio.
Man mano che si scende verso Posof la temperatura sale e incomincia ad essere accettabile e dopo 15km dal paese arriviamo al confine, sbrighiamo le pratiche abbastanza velocemente , il personale addetto che sia turco o georgiano sono cordiali. Finalmente ci siamo scrollati di dosso la Turchia, ne avevamo piene le tasche! Subito dopo la frontiera troviamo una strada sterrata e tutta buche, cosa che ci ha fatto subito pensare al peggio ma dopo tre km incomincia l'asfalto, passiamo una vallata decisamente piacevole tra villaggi rurali, meli e peri in fiore. Lungo la strada troviamo un alberghetto a conduzione familiare che con 100$ in tre ci offre camera, cena e prima colazione, con loro comunichiamo praticamente a gesti perchè sanno solo russo, comunque ad una prima impressione si dimostrano affabili e disponibili.

mercoledì 28 aprile 2010


28 aprile
Kars, giornata di riposo per noi e per le moto, visita della città che come tante altre di questa parti non è proprio da considerarsi bella, le case sono stile russo economico e sembrano anche trascurate.
Nonostante questo è una cittadina vivace con molti negozi ed anche qualche hotel.
La nostra ricerca di officine per fare manutenzione alle moto risulta vana, quindi cerchiamo di fare
quello che possiamo con la poca attrezzatura a nostra disposizione.
Quello che rende interessante il paese è un bel castello del 1153 arroccato su una montagnola nei pressi, attualmente è semidiroccato e non sfruttato come attrazione locale.

27 aprile
Partiamo con le tute da pioggia, oggi il tempo non prevede niente di buono, cambio di programma: vista la situazione meteo proviamo a passare più a sud passando per l'IRAN . Arrivati alla frontiera turca passiamo la dogana ma quando si tratta di oltrepassare il confine ci viene detto che il visto doveva essere fatto in precedenza, pazienza ritorniamo sui nostri passi. Si riparte per la città di Kars (1750 mt slm) passando da Igdir con vento laterale fortissimo e pioggia battente strada statale diventa sterrata con sassi e buche, ai lati si vedono gruppi di casupole di allevatori con i camini fumanti, probabilmente visto che non si vedono alberi le stufe vengono alimentate sopratutto con sterco secco bovino. Raggiungiamo Kars valicando montagne di 3000 mt con vista su nevai e lande desolate, fa così freddo che non ce la sentiamo di fermarci per fare foto, peccato nonostante tutto i paesaggi erano veramente suggestivi. Non vediamo l'ora di arrivare in hotel per una doccia calda e un pasto caldo.


26 aprile
Si prosegue sempre per la D100 con tempo variabile attraversiamo Erzurum, verso pranzo ci accorgiamo che la ruota di Renato è sgonfia, per fortuna ci troviamo in un paesino con un gommista che ci dà una mano a ripararla. Ripartiamo su strada molto dissestata e temperatura piuttosto fredda, arriviamo ad Agrì troviamo un hotel che con nostro grande stupore ci fa parcheggiare nella sala da pranzo.

25 aprile
Continuiamo per la D100 come ieri, benzina e fermata per il pranzo poi di nuovo sulla strada che diventa sempre meno trafficata ma anche più dissestata con frequenti tratti in battuto, strada che si snoda per la vallata del fiume Karasu a tratti è piacevole e amena a tratti invece è devastata da scavi ai lati delle montagne che la fiancheggiano, non riusciamo a capire il perchè di tutto questo.
Forse per recuperare terra per costruire strade.
Bivacchiamo dietro un ristorante per turisti di passaggio a70 km da Erzurum presso Tricala, ceniamo nello stesso, visto che ci dà il permesso di accamparci, con minestra di fagioli, insalata e roba varia per la modica somma di 45 LT. Finora i turchi si dimostrano contenti di conoscerci e sopratutto molto interessati delle nostre moto, speriamo che sia solo curiosità.


24 aprile
Oggi prendiamo la D100 che porta verso Ankara per pio deviare verso Erzurum ci fermiamo solo per fare benzina e mangiare un'insalata mista. Alla sera ci accampiamo vicino ad un campo di un contadino. Cena a base di insalata mista con tonno e minestrina di verdure liofilizzata.
Prima di andare a dormire facciamo un'altra amara scoperta: il visto per la mongolia è stato fatto partire di 10 gg in ritardo rispetto al 30 giugno data prevista, come fare? Sentiremo la riposta di Nadia la nostra consulente per i visti.

venerdì 23 aprile 2010

23 aprile
come mi avete fatto notare manca la puntata di quando Franco si è fatto male
Ve la inserisco adesso poi proseguo con la giornata odierna.

19 aprile
Arrivo Igoumenitza h8,20 dopo una breve sosta un caffè partenza per le meteore.
Nebbia, acqua, freddo e tante curve.
A Kalambaka quando ormai siamo tutti stremati ci fermiamo al camping “Meteore Garden” che inauguriamo con una bella caduta dalle scale di Franco che lamenta dolore alla caviglia destra.
Per fortuna al campeggio c'è Giovanna che parla italiano e si offre di accompagnare l'infortunato al pronto soccorso per controllo.
Responso: due fratture al perone, ora si che siamo a posto. Domani sarà operato e vedremo quali saranno le possibilità per continuare il viaggio.
A cena per consolarci ci facciamo una spaghettata alla polpa di granchio con bevuta finale di grappa alla salute di Franco per annegare i dispiaceri.


Dopo Salonicco andiamo verso Istanbul, passiamo il confine con dogana senza problemi e arrivati nei pressi della città telefoniamo ai nostri amici che sono lì da ieri, purtroppo non riusciamo a ritrovarci anche perchè nella vana ricerca di un campeggio aperto ( sapremo poi che apriranno a maggio) vaghiamo intorno alla città per un paio di ore, poi aiutati da un generoso tassista che con la promessa di 30 lire turche ci accompagna, naturalmente dopo vari giri senza risultato, lo liquidiamo con 10 euro e tanta rabbia, da lui corrisposta perchè voleva il prezzo pattuito in precednza.
Siamo delusi da questo approccio della Turchia e cercheremo di passarla velocemente, verso sera fatti ancora 40 km ci fermiamo al primo hotel che troviamo. Panino e birra da un ambulante lì vicino e mentre siamo un po' tranquilli ecco che arriva un' auto in retromarcia e dà un colpetto alla moto di Angelo che a sua volta fa cadere quella di Renato, scatto felino di noi tre per soccorrere le moto che per fortuna non sembravano avere subito dei danni.
Per oggi basta! Abbiamo fatto il pieno, andiamo a dormire.

giovedì 22 aprile 2010


22 aprile
A malincuore riprendiamo il viaggio partenza alle sette del mattino, trasferimento veloce in autostrada (gratis per ora) fino Makynia a una cinquantina di km dal confine Turco intorno alle sedici.
Piazziamo le tende in riva al mar , ci cuciniamo quattro cosce di pollo alla brace con contorno di pomodori sconditi acquistati nel paese, perchè non abbiamo nessuna scorta di cibo.
Domani entreremo in Turchia forse ci troveremo con Gigi e Roberto Che nel frattempo erano andati a Istambul.
21 aprile Trykala
Sentito i pareri dei medici e quello dei figli decidiamo con grande pena di rimpatriare Franco, pur sapendo che senza di lui nel viaggio ci mancherà la sua allegra compagnia e la sua positività.
Un ultimo saluto e lo lasciamo con la stretta nel cuore in balia di infermiere e dottoresse simpatiche e carine.
Tornati al camping carichiamo le moto fino all'inverosimile delle cose necessarie per proseguire il viaggio senza l'appoggio del fuoristrada. Domani partenza presto per cercare di recuperare i giorni persi.
Ciao Franco l'avventura non sarà più la stessa!

20 Aprile.
Tempo bello.
Trikala ospedale, si va a trovare Franco, l'operazione si fa verso le undici, aspettiamo che esca dalla sala operatoria: tutto bene, con due viti lo hanno rimesso in sesto.
Nel pomeriggio ritorniamo, parliamo con il medico promette che se tutto va bene lo dimette venerdì. Cosa possiamo fare? Ci sconsigliamo fortemente di farlo viaggiare in quelle condizioni.
Discussione tra noi sul da farsi se portarlo con noi oppure che non sappiamo che pesci pigliare, forse la notte porterà consiglio.

giovedì 8 aprile 2010

Eccoci qui ad una decina di giorni dalla partenza con la speranza che sia tutto in ordine: visti, mezzi, materiali ed altro.
L'eccitazione cresce di giorno in giorno e il pensiero che fra breve potremmo affrontare questa avventura che da tanto stiamo sognando non ci pare vero e solo alla festa che faremo con i nostri amici e famigliari il 17 aprile, il giorno prima della partenza, ci renderemo conto di quanto questi ci mancheranno nei mesi prossimi.
amici vi aspettiamo sabato!