Ragazzi siamo tornati!

Da oggi potete riprendere la lettura del blog perché ci sono aggiornamenti.








Fatti un viaggio con noi!!!

Eravamo ancora tutti euforici dopo il giro in Marocco quando Renato col suo fare sornione dichiara: " mi piacerebbe andare a Pekino, chi verrebbe con me? ". Sguardi interrogativi tra noi otto e Franco risponde " IO vengo! "

Angelo, Franco, Luigi, Marco, Renato


lunedì 17 maggio 2010


14 maggio Marco report
La mitica Samarcanda è qui, la tocchiamo! Certo nulla a che vedere con i racconti di Marco Polo non ci sono cammelli e deserti come avevamo immaginato, ma strade, palazzi e auto da tutte le parti; il periodo di denominazione russa ha fatto i suoi guai.
Il mattini quando non fa ancora caldo andiamo a visitare il mausoleo Gur-Emir dove è sepolto Temerlano il fondatore dell'Uzbekistan, nonché alcuni suoi parenti ed il maestro che si dice che discendesse direttamente dal profeta Maometto, vicino nel centro di una rotatoria vi è la statua del condottiero seduto che scruta il visitatore con sguardo fiero.
A circa un km andiamo nel registan dove ci sono tre madre sse molto belle, naturalmente per visitarle bisogna passare dalla kassa, ma un poliziotto lì nei dintorni ci fa capire che con meno soldi possiamo entrare comunque, accettiamo e passiamo senza che ci chieda denaro.
Durante la visita alla scuole coraniche, un altro poliziotto ci ferma per il versamento, ok ora sì che tutto è sotto controllo! e ci dice di salire al minareto da dove sembra che si goda di una vista magnifica, apre la grata che ne impedisce l'accesso e saliamo al primo piano dove probabilmente c'erano gli alloggi degli studenti, ma quando ci apprestiamo a salire nel nel minareto vero e proprio ci chiede altri 10$, gli rispondiamo che siamo senza e gliene offriamo cinque, dopo un po' di scena li prende, finalmente saliamo in questo famoso minareto ritrovandoci una cinquantina di scalini da mezzo metro, con il fiatone arriviamo alla cima infiliamo la testa dentro un buco nella lamiera, diamo uno sguardo intorno, una foto, che delusione.
Scendiamo nella scala stretta e mal illuminata e al fondo la grata è chiusa da un lucchetto. Ci sediamo nella speranza che qualcuno passando di lì ci porti perlomeno delle banane e qualche nocciolina. Dopo diversi minuti ricompare il poliziotto che ci apre. Ma vaff.............
Torniamo in hotel per scaricare sul blog un po' di cose arretrate, poi andiamo a cena con Baxtyor, studente della lingua italiana che si guadagna da vivere facendo il cameriere nel ristorante dell'hotel, prendiamo un taxi e andiamo in ristorante tipico che conosce. Pasteggiamo con costine di agnello alla brace e finiamo fumando lo sciscà (narghilè) allegri dopo la piacevole serata torniamo in albergo accomiatandoci col nostro nuovo amico

1 commento:

  1. ciao bikers fol
    la frase ricorrente che vi calza a pennello in questo viaggio è la mitica di Totò :

    " E IO PAGO"
    ciao Manuela-Pino

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