martedì 14 settembre 2010
7 giugno Kashgar verso Aksu
Al mattino contenti, prepariamo i bagagli e li carichiamo sulle moto con attorno i soliti curiosi, salutiamo Darinca che anche lei era felice perchè era riuscita a trovare un passaggio verso il Kirghistan, facciamo due foto ricordo e poi si parte. Durante il tragitto incomincia a piovere nella parte desertica,c'è da stupirsi vedendo i fiumiciattoli che raccolgono l'acqua dalle montagne e la disperdono poco più a valle tra la terra arsa. Oggi facciamo 420 km, ci fermiamo a pernottare nella prima città un po' grossa che troviamo. Ceniamo al ristorante a fianco dell'albergo, il proprietario contento della nostra presenza ci chiede di mettere le moto all'interno della sala da pranzo, forse per attirare i clienti, anche noi siamo contenti perchè cosi le moto staranno al sicuro durante la notte.
Le stanze sono decenti e per 20$ vanno più che bene, andiamo a letto sereni finchè nel mezzo della notte Renato salta come un grillo dal letto dicendo che gli è caduto un ragno enorme in testa e con il cuscino incomincia a dare botte a destra e a manca nel buio convinto di averlo preso si cerca il ragno fetente, ma di lui nessuna traccia, ci rimettiamo nel letto con la luce accesa, ma stentiamo a riprendere sonno.
5 giugno Kashgar
L'agenzia ci passa a prendere al mattino per la consegna dei documenti e darci due dritte per come comportarci sulle strade cinesi, finite le formalità salutiamo e con un taxi si ritorna in albergo.
Ritroviamo l'italiana che ci spiega il motivo per cui non si era fatta sentire per la gita di ieri; ci dice che non era stata bene e aveva preferito stare in camera. Noi le spieghiamo che in fondo è stato un bene avendo poi ricevuto la chiamata per andare a prendere le moto. Visto che il pomeriggio non abbiamo niente da fare, mentre Renato si va a fare un riposino io e Darinca andiamo a visitare la città vecchia (500 anni) La parte vecchia è costituita da case fatte di fango e paglia ed è tutta un labirinto di vicoli, troviamo vari animali che scorazzano e bambini che giocano e al nostro passaggio ci guardano con curiosità e timore ed alcuni ci salutano in uno pseudo-inglese. Se questa parte vecchia della città esiste ancora lo si deve ai turisti che attratti dalla tipicità del luogo vengono numerosi e volentieri, tanto che per attraversare alcune zone si paga l'ingresso di 30 yuan.
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